Le mie sopracciglia sono i neri corvi del malaugurio che volano sopra il campo di grano di Van Gogh | |||
In copertina
nere sopracciglia unite e stampate su un viso affascinante, un paio di corna da
cervo, barba, baffi e qualche altro piccolo ritocco alla Andy Warhol. Lei è Frida, la grande Frida Kahlo. La storia è la sua vita, raccontata a fumetti da Marco Corona ed edita da Stampa Alternativa. Una biografia per immagini, parole, eventi e sogni.
Il racconto comincia dalla fine: la tragica morte di Frida Kahlo. "Sono morta
43 anni fa nello stesso luogo in cui nacqui: la Casa Azul di Coyocan, un sobborgo
di Città del Messico". Morte e nascita il punto di partenza per un viaggio all'interno
dei due limiti spazio-temporali. Un viaggio giustamente definito 'surreale', dal
momento che è lì che conduce l'immaginario evocato dai disegni e dal percorso
narrativo scelto. La surrealtà è la chiave di narrazione e di lettura, ed è anch'essa
tassello messo là per descrivere al meglio la figura di Frida Kahlo. La fine della
storia è l'addio, la messa in atto della tragica morte annunciata nella prima
tavola per voce di Frida. Ed è sempre Frida che, lacrimante e ridotta ad essere
testa senza più corpo, chiude dicendo:
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